agonia romana v3 |
Agonia - Ateliere Artistice | Reguli | Mission | Contact | Înscrie-te | ||||
Articol Comunităţi Concurs Eseu Multimedia Personale Poezie Presa Proză Citate Scenariu Special Tehnica Literara | ||||||
|
||||||
agonia Texte Recomandate
■ poți să-mi intri în inimă, nu vei citi aceeași carte
Romanian Spell-Checker Contact |
- - -
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2009-12-12 | [Acest text ar trebui citit în italiano] | Înscris în bibliotecă de Danut Gradinaru
Riviere,
bastano pochi stocchi d'erbaspada penduli da un ciglione sul delirio del mare; o due camelie pallide nei giardini deserti, e un eucalipto biondo che si tuffi tra sfrusci e pazzi voli nella luce; ed ecco che in un attimo invisibili fili a me si asserpano, farfalla in una ragna di fremiti d'olivi, di sguardi di di girasoli. Dolce cattività, oggi, riviere di chi s'arrende per poco come a rivivere un antico gioco non mai dimenticato. Rammento l'acre filtro che porgeste allo smarrito adolescente, o rive: nelle chiare mattine si fondevano dorsi di colli e ciello; sulla rena dei lidi era un risucchio ampio, un eguale fremer di vite una febbre del mondo; ed ogni cosa in se stessa pareva consumarsi. Oh allora sballottati come l'osso di seppia dalle ondate svanire a poco a poco; diventare un albero rugoso od una pietra levigata dal mare; nei colori fondersi dei tramonti; sparir carne per spicciare sorgente ebbra di sole, dal sole divorata... Erano questi, riviere, i voti del fanciullo antico che accanto ad una rosa balaustrata lentamente moriva sorridendo. Quanto, marine, queste fredde luci parlano a chi straziato vi fuggiva. Lame d'acqua scoprentisi tra varchi di labili ramure; rocce brune tra spumeggi; frecciare di rondoni vagabondi... Ah, potevo credervi un giorno o terre, bellezze funerarie, auree cornici all'agonia d'ogni essere. Oggi torno a voi più forte, o è inganno, ben che il cuore par sciogliersi in ricordi lieti - e atroci. Triste anima passata e tu volontà nuova che mi chiami, tempo è forse d'unirvi in un porto sereno di saggezza. Ed un giorno sarà ancora l'invito di voci d'oro, di lusinghe audaci, anima mia non più divisa. Pensa: cangiare in inno l'elegia; rifarsi; non mancar più. Potere simili a questi rami ieri scarniti e nudi ed oggi pieni di fremiti e di linfe, sentire noi pur domani tra i profumi e i venti un riaffluir di sogni, un urger folle di voci verso un esito; e nel sole che v'investe, riviere, rifiorire! [1920] Riviere
|
||||||||
Casa Literaturii, poeziei şi culturii. Scrie şi savurează articole, eseuri, proză, poezie clasică şi concursuri. | |||||||||
Reproducerea oricăror materiale din site fără permisiunea noastră este strict interzisă.
Copyright 1999-2003. Agonia.Net
E-mail | Politică de publicare şi confidenţialitate